Manifestante contro la guerra interrompe in studio in diretta sulla TV di stato russo

LONDRA, 14 marzo – Un manifestante contro la guerra ha interrotto il

principale programma di notizie sulla TV di stato russa Channel One lunedì, tenendo

su un cartello dietro il presentatore dello studio con slogan che denunciano la guerra in

Ucraina.

Il cartello, in inglese e russo, diceva: “NO WAR. Fermate la guerra. Non

credere alla propaganda. Ti stanno mentendo qui”. Un’altra frase, che

sembrava “Russi contro la guerra”, era in parte oscurato.

La protesta straordinaria ha avuto luogo il giorno 19 della guerra che

è iniziato quando la Russia ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio in quello che definisce uno speciale

operazione militare.

“Fermate la guerra. No alla guerra”, si sentiva la manifestante

urlando, mentre la conduttrice continuava a leggere dal suo teleprompter.

Il manifestante è stato visto e sentito per diversi secondi prima che il

canale è passato a un altro rapporto per rimuoverla dallo schermo.

“Wow, quella ragazza è fantastica”, Kira Yarmysh, portavoce di Jailed

il leader dell’opposizione Alexei Navalny, ha scritto su Twitter.

Ha pubblicato un video dell’incidente, che si è rapidamente accumulato quasi

180.000 visualizzazioni.

La TV di Stato è la principale fonte di notizie per molti milioni di russi,

e segue da vicino la linea del Cremlino in cui la Russia è stata costretta ad agire

Ucraina per smilitarizzare e “denazificare” il paese e per difendere

I russofoni lì contro il “genocidio”. L’Ucraina e la maggior parte del mondo

hanno condannato questo come un falso pretesto per un’invasione di un democratico

paese.

La donna è stata nominata da OVD-Info, un monitoraggio indipendente delle proteste

gruppo, e dal capo del gruppo per i diritti umani Agora, come Marina

Ovsyannikova, un dipendente del canale.

Pavel Chikov, capo di Agora, ha detto che era stata arrestata e portata a

una stazione di polizia di Mosca.

Tass ha detto che potrebbe affrontare accuse ai sensi di una legge contro il discredito del

forze armate, citando una fonte delle forze dell’ordine.

Il 4 marzo, il parlamento russo ha approvato una legge che rende pubbliche le azioni

volto a “screditare” illegalmente l’esercito russo e vietare la diffusione di

fake news, ovvero la “diffusione pubblica di notizie deliberatamente false

informazioni sull’uso delle forze armate russe

Federazione”. Il reato comporta una pena detentiva fino a 15 anni.

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